L’attività lavorativa svolta in carcere, serve a prevenire l’esasperazione di equilibri mentali e relazionali e contrasta la restrizione delle capacità fisiche, inoltre la scansione tra momenti di lavoro e di riposo, avvicinano il mondo dei liberi a quello dei reclusi donando un senso di normalità quotidiana.
Per favorire l'inclusione sociale delle detenute del carcere di Pozzuoli, il progetto sociale di Lazzarelle ha fatto sì che attraverso la lavorazione e la torrefazione del caffè molte delle donne che non avevano mai avuto un regolare contratto di lavoro si sentano oggi parte integrante di una società che le include riconoscendone pari diritti.
Il caffè delle Lazzarelle è realizzato mettendo insieme due soggetti deboli: le donne detenute e i piccoli produttori di caffè del sud del mondo, infatti, i loro chicchi provengono dalla Cooperativa Shadhilly, che promuove progetti di cooperazione con i piccoli produttori. Negli anni, hanno deciso di aggiungere alla loro produzione artigianale anche quella di tè, infusi e tisane.